MADAMA OLIVA: IN UN MOMENTO DI CRISI POST PANDEMICA E IN UN MERCATO POPOLATO DA PICCOLI E MEDI COMPETITOR, L’ELEMENTO DISTINTIVO È LA COMUNICAZIONE

ABOUT MADAMA OLIVA

Fondata nel 1989 a Carsoli (AQ), Madama Oliva è azienda leader italiana nel settore delle olive fresche confezionate, con un fatturato di circa 41 milioni di euro nel 2021 e una quota export del 50% in 45 paesi. Con oltre 400 referenze, produce circa 15 milioni di confezioni ogni anno, non solo di olive fresche, ma anche di paté, lupini, pomodori, altri ortaggi e spezie, nello stabilimento di Carsoli, 28.000 mq dove lavorano oltre 180 persone. Per assicurarsi la quantità e la qualità della materia prima direttamente dagli agricoltori e controllare al meglio la catena di approvvigionamento, Madama Oliva ha investito e creato negli anni due aziende nelle principali zone di produzione: una in Italia (in Sicilia) e una in Grecia (a Larissa). Queste partnership rappresentano per l’azienda uno dei maggiori punti di forza che permettono anche la vendita di prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP).

ABOUT SABRINA MANCINI

Sabrina Mancini, 51 anni, da oltre 20 lavora all’interno di Madama Oliva, dapprima nel commerciale Italia-estero, che ha poi deciso di lasciare per dedicarsi al marketing e alla comunicazione. Laureata in lettere moderne ha conseguito un master in Marketing Management presso l’Università Luiss di Roma. “Nella vita solo l’amore e la passione ti spingono verso la giusta direzione” è il suo motto ispiratore.

MADAMA OLIVA:
IN UN MOMENTO DI CRISI POST PANDEMICA E IN UN MERCATO POPOLATO DA PICCOLI E MEDI COMPETITOR, L’ELEMENTO DISTINTIVO È LA COMUNICAZIONE

Sabrina Mancini, mktg manager: “I social sono potenti, condizionano le scelte. È importante comunicare anche gli aspetti traversali che rendono interessante il cibo che si mangia

Per iniziare, una domanda alla manager, a prescindere dall’azienda in cui lavora: come vede il marketing alimentare del 2022/23? Cambierà qualcosa rispetto al passato? Cosa?

Avremo sempre più bisogno di dati per prendere decisioni obiettive. In un settore importante come quello del food, i dati sono una fonte di informazione irrinunciabile, che tutte le aziende dovrebbero acquisire per valutazioni fondate e attività mirate, anche nella comunicazione. Noi come azienda da più di 10 anni acquistiamo trimestralmente da Nielsen: osserviamo l’andamento delle olive da tavola, della nostra azienda e dei competitor.

In un mercato in continua evoluzione, oggi più di ieri bisogna considerare diversi aspetti, soprattutto legati alle tendenze. La pandemia ha portato i consumatori a essere attenti al binomio cibo-benessere, ecco perché dobbiamo impegnarci a trasferire cultura di prodotto: in tutti i settori non bisogna più vendere solo un bene, ma un’esperienza ed emozioni, comunicandole in quest’ottica.

Insomma, non si deve improvvisare, ma essere sempre più competenti e utilizzare strumenti e narrazioni adeguati.

In questo panorama, la comunicazione di un’azienda food che ruolo ha e come si deve evolvere per essere efficace? Su cosa deve puntare maggiormente: i prodotti, i valori aziendali, la sostenibilità, oppure altro?

Lo storytelling legato all’azienda è sempre di grande appeal, ancor di più sul mercato estero. È importante far sapere che c’è una tradizione alle spalle, tanta esperienza, passione e professionalità. Raccontare il prodotto è altrettanto fondamentale: bisogna comunicarne le caratteristiche peculiari, gli elementi nutritivi e gli aspetti traversali che rendono interessante il cibo che si mangia.

Certo anche la sostenibilità è importante, ma è cavalcata da tutti. Madama Oliva sta attuando da un paio d’anni, ove possibile, una rivoluzione dei pack, 100% riciclabili e in alcuni casi prodotti a partire da materiale già riciclato.

Anche l’aspetto sociale non va mai trascurato: noi facciamo donazioni a diverse associazioni italiane, più piccole o più note come il FAI, e diamo supporto in occasione di eventi culturali e sportivi, come le Maratone di Roma e di Milano.

In un momento di crisi post pandemica, in un mercato popolato da piccoli e medi competitor, l’elemento distintivo è la comunicazione legata a questi ambiti.

In effetti il vostro sito è molto ricco e propone contenuti di diversa tipologia, che toccano argomenti vari come il benessere, ricette, consigli per tenersi in forma, la green therapy, ecc. Questo impegno genera più engagement? 

Sicuramente sì perché diversificando le informazioni tocchiamo diversi interessi e quindi attraiamo più tipi di pubblico. Le attività che propongo sono sempre trasversali, mai monotematiche. Sono tutte organizzate da me in collaborazione con i professionisti di agenzie specializzate, pensate per favorire cultura, interesse e movimento. 

Tra gli argomenti, le ricette sono il topic che piace di più, anche sui social. Quando postiamo video o foto di piatti si generano più visualizzazioni e maggior interazione. Lo stesso vale per le interviste: dove compaiono i volti si genera empatia.

C’è una case history rappresentativa di un aspetto peculiare della comunicazione?

Abbiamo attuato una collaborazione con Daniele Rossi, un big influencer da 2 milioni di follower su TikTok e 1 su Instagram. Il mix persona nota e ricetta non delude mai: quando Daniele ha preparato un video tutorial con i nostri prodotti, pubblicato il 22 luglio, il numero di visualizzazioni e interazioni sulla sua e sulla nostra pagina mi ha davvero gratificata e ha fatto aumentare notevolmente anche i follower.

Quali sono i canali di comunicazione che privilegiate? Come li usate?

Il canale TV ha la sua importanza perché raggiunge milioni di telespettatori, ma è molto costoso. Il mondo social dà molte soddisfazioni e arriva dappertutto. I social sono potenti, condizionano le scelte, per questo vanno usati bene. Meglio averne pochi, ma ben gestiti.

Ad oggi abbiamo una collaborazione con un ufficio stampa che ci cura da anni, e anche su quello puntiamo molto. Ci cura anche il piano Adv e Linkedin. Abbiamo poi altre agenzie per eventi di marketing outdoor, per la grafica e per gli altri social, ovvero Facebook e Instagram. Investiamo anche in digital marketing.

Per quanto riguarda la Sostenibilità, avete un progetto peculiare e come lo comunicate?

Come dicevo, stiamo rivedendo le linee di pack compatibilmente con i processi produttivi. Per noi è stato emblematico lanciare la linea dei Freschissimi ECO distribuiti da inizio anno nel reparto gastronomia della GDO take away. Vaschette pronte con all’interno un prodotto premium, composto da carta certificata e da plastica (ridotta del 70% rispetto alle classiche confezioni), facilmente separabili. L’abbiamo comunicato su tutti i nostri canali, ripercorrendo le problematiche che stiamo tutti subendo sulla nostra pelle, ovvero quelle legate alla crisi climatica. Un percorso verso la salvaguardia del pianeta, cominciato già nel 2008, quando abbiamo realizzato il più grande impianto solare fotovoltaico integrato registrato fino ad allora in Italia.